"Sappiamo che a Biassono
esiste un problema per quanto riguarda la Scuola Materna, infatti un gran
numero di genitori preferisce iscrivere i propri figli in strutture PUBBLICHE
situate nei comuni limitrofi. E' dunque tempo che anche il nostro Comune
affronti il problema con serietà ed offra un servizio di Scuola Materna
adeguato e che vada incontro alle esigenze dei bambini e delle loro
famiglie".
Chi parla non è un pericoloso
sovversivo, né un accanito laicista.
Si tratta, invece, della
trasposizione integrale di un brano del Programma della Lega Nord per le
elezioni amministrative del 1996(!).
Sono passati quasi vent'anni;
problema risolto?
Tutt'altro; a meno che non lo si
voglia considerare tale con quest'altro brano integrale del Programma 2011/2016
dell'amministrazione Malegori:
"ci piace qui ricordare che
il Comune di Biassono, per permettere di contenere le spese a carico delle
famiglie, sovvenziona le scuole materne di Biassono rispettivamente con un
contributo annuo di 250.000 euro per la Scuola Materna Segramora del capoluogo
e 20.000 per la Scuola Materna di San Giorgio".
Sull'informatore comunale del
marzo 2011 (pag.12) la Giunta leghista scriveva: " nel recupero dell'area
ex Sasatex è attualmente in costruzione un nuovissimo asilo nido che sarà
consegnato, CHIAVI IN MANO ED A COSTO ZERO, all'Amministrazione Comunale già
nei primi mesi del 2012. Si tratta di un altro importante tassello nella
dotazione di servizi pubblici comunali".
Nella seduta del Consiglio
Comunale di martedì scorso abbiamo potuto ascoltare, dalla viva voce del
Sindaco Malegori, quanto segue:
A distanza di quasi due anni
dall'ultimazione dell'opera,
"manca ancora il collaudo dei Vigili del Fuoco".
"Forse occorreranno alcune
piccole modifiche"."Poi dovremo fare altre
opere di modifica per dare spazio a Sezioni primavera e dell'infanzia".
Ad ogni buon conto, per quanto
concerne la questione, sollevata dai genitori, di una eventuale riconversione
della struttura a Scuola dell'Infanzia statale, " mettetevi in testa che
a Biassono non è possibile".
"Io non vado contro la
Storia di Biassono".
"Fatevene una ragione; se
anche ci fosse la disponibilità dello Stato per il tramite del Provveditorato,
la mia è una decisione politica".
"Perché ad una scuola
dell'infanzia pubblica si iscriverebbero solo figli di cittadini con reddito
medio/basso o figli di immigrati".
Tutte le frasi riportate tra
virgolette, è difficile da credersi, sono state pronunciate dal Sindaco in
pubblica seduta. Qualcuno potrà notare che non
costituiscono una novità rispetto a quanto già dichiarato alla stampa locale. Ma, udite di persona, rendono
sgomenti e producono incredulità. Un problema sociale (lo era tale,
per la Lega Nord, già nel 1996) viene ora trasformato in un problema politico!
Forse, per non andare contro la
"storia di Biassono", non è indispensabile andare contro ogni logica. Forse, come ci hanno insegnato i
comuni limitrofi, la presenza di una scuola dell'infanzia statale non
necessariamente contrasta e confligge con quelle già esistenti sul territorio
le quali, in tutti questi anni, hanno cercato di supplire al meglio alle
carenze del pubblico. Forse basterebbe un pò di buon
senso.
O magari conoscere ed osservare i
precetti della Costituzione della Repubblica Italiana.
Ma questo, ce ne rendiamo conto,
a Biassono è, forse, chiedere troppo.
Felice Meregalli
Intanto complimenti per la coerenza dimostrata e per aver ribadito ancora frasi razziste che dovrebbero far indignare più che trovare ancora consensi. Fortuna vuole che il caso pian piano stia avendo importanza a livello nazionale con l'articolo apparso sul CdS. Ancora una volta la Lega segue la sua linea politica incoerente e senza più un consenso sia locale che nazionale,ma loro se ne fregano di tutto,convinti che la gente protesti solo ed unicamente,come dice il nostro amico Anonimo, perchè "gli rode non esser seduti su quella poltrona". Bhè caro verdano,a me di quella poltrona non me ne frega poi molto,non la voglio,non mi interessa perchè,ma mi importa solo che su quella poltrona sia seduta gente competente,non arrogante ma che soprattutto sappia ascoltare il cittadino e farsi vedere attivo anche quando la campagna elettorale è finita, cosa che LpB ha fatto a differenza di Lega,PD, PDL (NCD) e qualsiasi altro partito presente a Biassono,questo è una realtà inopinabile e senza possibilità di contraddizione. Se la gente si rivolge a LpB per essere ascoltata significa solo ed unicamente che la Lega,la forza dovrebbe ascoltare i cittadini, è sorda alle richieste e va avanti, come dice il sindaco "per iniziative di carattere politico", a prescindere da tutto e tutti loro vanno avanti come le bestie da soma con il paraocchi. Bhè questa non è una politica sana ancor più a livello locale dove si conoscono tutti e si sa tutto di tutti,come conoscete crimini e misfatti di ogni cittadino,conoscete anche esigente e bisogni,ma forse vi conviene dimenticarvene e attaccare solo ed unicamente sul personale,gesto da vigliacchi,ancor più se non si ha il coraggio di palesarsi dietro a certe azioni. Un consiglio comunale che preferisce perdere tempo su provvedimenti inutili al posto che discutere di temi serie e importanti, è un consiglio comunale che non ha capito nulla di come si gestisce un paese,a prescindere del consenso popolare o meno, anche i dittatori avevano un ampio consenso popolare eppure non hanno mai fatto grandi cose.
RispondiEliminaAnche a me pare che le affermazioni del sindaco Malegori siano anticostituzionali e quindi mi chiedo se non si possa agire nei suoi confronti con un ricorso da parte delle opposizioni. La sua scelta politica è stupida e sarebbe bene capire se la sua giunta lo segue in questo o se qualcuno lì dentro non stia cominciando a rendersi conto che quest'atteggiamento non può che essere controproducente. Affermazioni così palesemente razziste che disprezzano anche i cittadini italiani bisognosi non possono essere accettate e mi sembrano anche molto compromettenti per la stessa Giunta.
RispondiEliminaAnche perchè a monte di tutto c'è un dato che il sindaco dimostra di ignorare: nelle scuole statali l'ammissione non dipende dal reddito, ma da altri parametri stabiliti dal consiglio d'istituto. Chiara Galdi