E così, dallo scorso martedì,
anche il nostro Comune potrà fregiarsi di appartenere alla non folta schiera
dei cosiddetti "municipi indipendentisti", ovverossia quelli che
hanno approvato la mozione che rivendica il diritto dei lombardi a votare sulla
propria INDIPENDENZA.
E così, mentre tra il pubblico
una folta rappresentanza di esponenti e di simpatizzanti di Lista per Biassono
esprimeva la propria civile ma intransigente contrarietà ad ogni proposito di
secessione esponendo il tricolore simbolo dell'Unità Nazionale, la maggioranza
leghista, per l'ennesima volta, manifestava la propria cieca fedeltà ed
obbedienza alle direttive di Via Bellerio.
Dimostrando, tra l'altro, di non
aver neppure letto, o capito, lo spirito della mozione stessa.
Il Capogruppo della Lega Nord,
infatti, in fase d'illustrazione della delibera parlava a più riprese di
"indipendenza del popolo lombardo".
L'Assessore, più volte
intervenuto a sproposito, confondeva ed assimilava (volutamente?)
l'indipendenza con le Regioni a statuto speciale.
Ed il Sindaco cercava di circoscrivere
il provvedimento nell'ambito del basso profilo interpretandolo esclusivamente
come il diritto del "popolo lombardo" ad esprimersi attraverso
referendum.
Per la serie: poche idee, ed
anche confuse.
Ma tant'é; l'essenziale era
consumare la marchetta nei confronti del loro Movimento.
Obiettivo raggiunto.
Felice Meregalli
Farneticazioni del Sindaco sul Giornale di Carate di oggi.
RispondiEliminaMa non è la Lega Nord che canta "abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore"?
Biassonese che non si lascia incantare
Visto che il Borgomastro è così affezionato alla Bandiera, potrebbe cominciare a togliere dalla naftalina la fascia tricolore che, da 18 anni giace dimenticata in qualche cassetto del Comune. E rimettere l'effigie del Capo dello Stato negli Uffici Pubblici.
RispondiEliminaS.A.