Abbiamo
oramai sentito dalla viva voce del sindaco che la scelta di non considerare
nemmeno l’istituzione di una scuola dell’infanzia statale a Biassono è una
scelta politica, volta a salvaguardare la storia di questo comune.
E
allora perché mai lo stesso sindaco avrebbe dovuto qualche tempo fa inoltrare
richiesta all’ufficio scolastico di Monza per esplorare, sondare, scoprire come
e se si potessero ottenere delle sezioni di infanzia statale? La verità è che
quella domanda non è mai stata fatta oppure, stando al documento che abbiamo
potuto vedere, è stata fatta una richiesta quanto mai generica: vorremmo
avviare dei servizi educativi per l’infanzia – così all’incirca recitava la
lettera che (forse) l’amministrazione ha spedito all’ufficio scolastico di
Monza.
Se
davvero si volesse ottenere qualcosa dallo Stato, l’iter è un altro ma nessuno
nel nostro comune lo conosce oppure non vuole a priori saperne nulla.
L’iter
ci è stato chiaramente illustrato durante la serata del 4 aprile dal
vicesindaco di Sovico, che ha raccontato come riuscirono qualche anno fa ad
ottenere delle sezioni aggiuntive di scuola dell’infanzia e lo stesso iter ho
ritrovato in un altro Comune, dove quest’anno a fronte di un incremento dei
bambini in ingresso alla scuola dell’infanzia di circa 30 unità, il sindaco si
è immediatamente attivato per chiedere una sezione in più all’ufficio
scolastico provinciale di Monza.
Ho potuto vedere coi miei occhi questa lettera
e in essa non si fanno richieste vaghe e fumose, ma si spiega agli uffici
competenti la situazione e ci si appella anche al fatto che nei comuni
limitrofi non si trovino scuole dell’infanzia statali che possano ospitare quei
30 bambini, a cui si vuole dare una collocazione adeguata, dove per adeguata si
intende innanzitutto senza spese di rette mensili.
Io credo che questo sindaco,
tra l’altro alla scadenza del suo secondo mandato, abbia fatto solo il suo
dovere; ma da noi questa sarebbe fantascienza. Però non basta: quello stesso
sindaco si premura di inviare a tutte le famiglie dei bambini a rischio di
esclusione la suddetta richiesta allo Stato allegata ad una lettera, per
rassicurarli sui passi avviati dall’amministrazione “per garantire a tutti i
bambini del nostro comune l’accesso alla scuola dell’infanzia”, e per
documentare che questi passi sono stati realmente fatti, e infine promettendo
di tenerli aggiornati “sull’evolversi degli eventi che a tutti noi stanno a
cuore”.
Queste
parole, lette da un cittadino biassonese minimamente attento ai diritti della
persona, sono come una boccata d’aria pura e senz’altro sono la conferma di
essere dalla parte giusta, perché se a pochi chilometri da Biassono (e non in
un solo luogo) il dovere di un sindaco passa anche per queste azioni, dobbiamo
con piacere ammettere che ciò che a noi appare fantascienza sia invece ovunque la
normalità.
E allora forse per chi ci guarda da fuori i marziani siamo noi,
immersi in una stortura eletta a norma, eletta a “storia di Biassono”. La
storia è cambiamento, trasformazione continua, non immobilismo e ottusità,
della storia fa parte anche questo nostro presente in cui chiediamo che il
nuovo coesista accanto al passato, che una scuola dell’infanzia statale conviva
senza muri ideologici con il Segramora.
Chiara Galdi
Si, in effetti qui a Biassono è come vivere su Marte, e intorno a noi stanno tanti marziani, almeno frequentando Villa Verri e seguendo i nostri amministratori nelle loro attività amministrative o dalle dichiarazioni sui giornali. Basta parlare del più e del meno con amici che vivono altrove. E non è questione di tipi di giunte o di quali partiti governano il comune. Altrove e con qualsiasi giunta il dibattito è più sentito, partecipato, si portano argomenti, non si passa così bellamente sopra la forma e le regole; poi, certo, sempre maggioranza vince. Qui è tutto più stranamente difficile, e come se si parlassero lingue diverse. Sia chiaro , questi "marziani" hanno facce rosee normali, non hanno coloriti verdi (magari a loro piacerebbe pure) e strane antennine al posto delle orecchie, sono i loro pensieri e soprattutto la logica che ci sta dietro che non sono interpretabili o intuibili.
RispondiEliminaUn esempio? Basta leggere sopra, un paio di legislature fa la Lega, qui a Biassono, dichiarava che ci voleva un asilo pubblico perché non si poteva accettare che i biassonesi andassero in quelli degli altri paesi limitrofi. Oggi dice che non serve, e non perché, come si potrebbe immaginare, non ci sono soldi ma perché non è corretto politicamente. E' la logica dei bambini del fare il contrario ? Allora la richiesta non era stata fatta esplicitamente dai cittadini e concretizzata dalle opposizioni e oggi si? Non potendo più vivere di luce propria si comincia a riflettere quella degli altri indirizzandola a capocchia in qualche direzione ? Mi sa proprio di si.
ed
proprio su marte ! faccio concorsi da anni nel settore della polizia locale, scopro ora che a Biassono hanno appena approvato il regolamento del corpo di polizia locale in giunta (vedi albo pretorio on line), quando la normativa prevede l'approvazione in consiglio comunale...forse per continuare a cambiare comandanti e agenti a proprio piacimento se non eseguono gli ordini del padrone? cose molto strane...
RispondiEliminaQuindi trattasi di un Regolamento illegittimo come tutti gli atti conseguenti, multe comprese?
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