Nuovo presidente del consiglio
comunale: cala il sipario. Dopo un avvio di legislatura caratterizzato
dall’inusitata corsa contro il tempo della Lega Nord, decisa a voler modificare
norme e regolamenti per l'istituzione di una figura istituzionale di forte
potere simbolico, il risultato partorito ha smentito ogni premessa retorica.
Doveva essere una figura super partes, una figura verso cui far convergere il
più ampio ventaglio di voti concordi, un baluardo della democrazia e delle regole.
Insomma, pareva che dalla nomina del nuovo presidente dipendessero le sorti
magnifiche e progressive della nostra comunità.
Giovedì scorso, in consiglio
comunale, è andata invece in scena una mera modifica blindata del regolamento
del consiglio comunale, il documento che garantisce la democraticità
amministrativa dei lavori in Villa Verri, dopo quella ancor più frettolosa dello
Statuto Comunale.
Preso atto che, dopo vent'anni,
anche la Lega Nord ha scoperto l'utilità e la necessità di figure di garanzia,
vale la pena spiegare perché quella dell'altra sera è stata, oltre che
un'inutile prova muscolare, anche e soprattutto l'ennesima opportunità
sprecata.
Avevamo già detto come, nella
precedente seduta, Lista per Biassono avesse proposto l'avvio di una fase che
prevedesse la costituzione della Conferenza dei Capigruppo in Commissione per
la revisione dello Statuto e dei Regolamenti. Proposta che, nelle intenzioni,
avrebbe poi potuto e dovuto sfociare nel coinvolgimento del maggior numero di
cittadini in un percorso partecipato di riscrittura delle norme statutarie
biassonesi.
L'Amministrazione ha invece
depositato una numerosa serie di modifiche che, di fatto, costituivano un nuovo
Regolamento del Consiglio Comunale ed ha preteso di imporne l'approvazione in
blocco mediante un'unica votazione.
Vani si sono rivelati gli appelli
del Consigliere Caspani alla discussione e votazione di ogni singola modifica,
ivi compresi gli emendamenti presentati dalla sola Lista per Biassono.
Emendamenti volti a conferire effettivamente
ruolo e riconoscimento di figura istituzionale di garanzia e super partes alla
nuova carica che si andava a istituire.
La Lega Nord, per l'ennesima
volta, ha rivendicato la "scelta politica" dell'incarico e, evitando
di adottare le misure cautelative indicate da Lista per Biassono, ha di fatto
decretato lo svilimento e la parzialità del ruolo della nuova figura
istituzionale.
Conseguenza: Lista per Biassono
ha abbandonato l'aula allorché si è trattato di eleggere il Presidente; l'altro
gruppo di minoranza, dopo alcune titubanze, ha preso parte alla votazione
annullando le proprie schede, mentre il nuovo Presidente (Mauro Rossi, ex
Cristiano Democratico Liberale) veniva eletto dai soli rappresentanti del suo
gruppo politico di appartenenza. Inutile e stonato, alla fine, l'ecumenico
discorso d'investitura dello stesso.
Biassono ha ora il suo Presidente
del Consiglio Comunale, espressione della sola maggioranza, unitamente a un
regolamento del consiglio comunale che, nei fatti, inibisce oggi alle opposizioni
l'esercizio di alcune prerogative (es: la richiesta di convocazione di consigli
comunali aperti, oppure la presentazione di mozioni di sfiducia).
E ciò avviene proprio quando, per
la prima volta dopo vent'anni, le opposizioni, complessivamente considerate,
rappresentano la maggioranza degli elettori biassonesi e la Lega Nord poco più
del 40%.
Il Consiglio Comunale ha visto
anche la discussione, tra gli altri, dello "stato di attuazione dei
Programmi".
Generiche e imbarazzate le
risposte ottenute da Lista per Biassono in ordine all'annosa questione della gestione
dei Residui Attivi; sulla possibilità di emissione dei bollettini di pagamento
per IMU e TASI in analogia con quanto già avviene per la TARI; su quale sia
l’effettiva destinazione di Palazzo Bossi; sul ventilato e oscuro rinnovo della
convenzione per Villa Monguzzi; su quali saranno le modalità di selezione del
trasporto scolastico con accompagnatore; sulla sistemazione del Centro Storico
(ad appena il 20% dell'obiettivo, a detta dell'Amministrazione), nonché sulla
mancata asfaltatura di vie diverse.
Gli unici segnali di apertura sono arrivati
dalla modifica del regolamento del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze
(a distanza di lune dalla segnalazione di Lista per Biassono, è infine passata
la scelta di ridurre a due anni la carica di consigliere, onde favorire una
maggior rotazione degli stessi nel triennio delle primarie di secondo grado),
così come dalla disponibilità dell’assessore ai servizi sociali Nadia Beretta a
confrontarsi, in sede istituzionale, sulla possibilità di allargare l’offerta del
Distretto sanitario di Carate Brianza a interventi che valorizzino anche le
risorse dei pazienti, oltre che concentrarsi esclusivamente sui loro deficit
psico-fisici. Un cambio di prospettiva che, almeno su questo fronte, permetterebbe di metterci al passo con le realtà più avanzate d’Europa.
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