Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

mercoledì 24 maggio 2017

Consiglio comunale: perché tanta fretta?

E' giallo sulla convocazione del consiglio comunale di domani sera, 25 maggio. Giallo come il segnale di un semaforo che non sa se scattare sul rosso o sul verde: almeno questa è la nostra impressione, dopo esserci confrontati con Mauro Rossi, presidente del Consiglio comunale di Biassono. Arrivata ai consiglieri la notifica di convocazione in Villa Verri solo nella mattinata di lunedì 22 maggio, stando art. 2 del Regolamento del Consiglio comunale la seduta del 25 non è legale (cfr. anche foto sotto). Il Presidente, sulla scorta delle osservazioni del Segretario comunale Francesco Miatello, ritiene invece la seduta valida, appellandosi al più generico art.9 del Regolamento, nonché a un passaggio dell'art. 3, in merito alle nuove forme di notifica online (cfr. sempre foto sotto). 

Buon senso vorrebbe che, onde evitare responsabilità amministrative, la convocazione fosse riformulata, ma a quanto pare l'urgenza di questo consiglio è dettata solo dall'approvazione della mozione della Lega Nord, che vuole impegnare l'amministrazione comunale a pubblicizzare la Festa della Lombardia, in calendario per il prossimo 29 maggio. O i motivi sono altri, viste le richieste d'urgenza rese note in questi giorni da Lista per Biassono in municipio e in via di comunicazione alla stampa venerdì prossimo

Certo è che, stante l'attuale situazione, nessun consigliere di minoranza si prenderà la responsabilità di violare i regolamenti comunali. Non è la prima volta che la Lega Nord convoca consigli comunali sul filo del rasoio, adducendo la ragione secondo cui gli uffici comunali non sono pronti a fornire il materiale utile alla discussione. Un motivo che, già in passato, ha pesantemente condizionato i lavori di controllo dei gruppi di minoranza. 



   

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