Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 5 maggio 2014

LONGOBARDIA: C'E' CHI DICE NO

E così, dallo scorso martedì, anche il nostro Comune potrà fregiarsi di appartenere alla non folta schiera dei cosiddetti "municipi indipendentisti", ovverossia quelli che hanno approvato la mozione che rivendica il diritto dei lombardi a votare sulla propria INDIPENDENZA.

E così, mentre tra il pubblico una folta rappresentanza di esponenti e di simpatizzanti di Lista per Biassono esprimeva la propria civile ma intransigente contrarietà ad ogni proposito di secessione esponendo il tricolore simbolo dell'Unità Nazionale, la maggioranza leghista, per l'ennesima volta, manifestava la propria cieca fedeltà ed obbedienza alle direttive di Via Bellerio.

Dimostrando, tra l'altro, di non aver neppure letto, o capito, lo spirito della mozione stessa.

Il Capogruppo della Lega Nord, infatti, in fase d'illustrazione della delibera parlava a più riprese di "indipendenza del popolo lombardo".

L'Assessore, più volte intervenuto a sproposito, confondeva ed assimilava (volutamente?) l'indipendenza con le Regioni a statuto speciale.

Ed il Sindaco cercava di circoscrivere il provvedimento nell'ambito del basso profilo interpretandolo esclusivamente come il diritto del "popolo lombardo" ad esprimersi attraverso referendum.

Per la serie: poche idee, ed anche confuse.

Ma tant'é; l'essenziale era consumare la marchetta nei confronti del loro Movimento.
Obiettivo raggiunto.


Felice Meregalli  

2 commenti:

  1. Farneticazioni del Sindaco sul Giornale di Carate di oggi.
    Ma non è la Lega Nord che canta "abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore"?
    Biassonese che non si lascia incantare

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  2. Visto che il Borgomastro è così affezionato alla Bandiera, potrebbe cominciare a togliere dalla naftalina la fascia tricolore che, da 18 anni giace dimenticata in qualche cassetto del Comune. E rimettere l'effigie del Capo dello Stato negli Uffici Pubblici.
    S.A.

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