Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

domenica 2 novembre 2014

CADUTI E CADUTE (DI STILE) AL 4 NOVEMBRE DI BIASSONO

In occasione del 96° anniversario dell'Unità d'Italia, nonché giornata delle Forze Armate (anticipata il 2 novembre anziché il 4)  il neonato gruppo alpini di Biassono ha voluto ricordare l'eroico soldato biassonese Stefano Riboldi, medaglia d'argento nella Prima Guerra Mondiale (1915-1918). "Incaricato di avvisare un plotone dell'esercito affinché si ritirasse prima dell'accerchiamento austriaco - ha spiegato la penna nera Cornelio Saini (nella foto) - il giovane Stefano venne colpito a tradimento da un cecchino imperiale, nel 1916. Nonostante le gravi ferite, riuscì a raggiungere il distaccamento italiano e a comunicare l'ordine di evacuazione. Pochi minuti dopo, si spense però a causa dell'immane sacrificio. Il suo gesto salvò la vita a centinaia di soldati italiani". Un ricordo dovuto e commovente, ma che ha trovato una voce dissonante nel discorso del sindaco leghista Piero Malegori, rigorosamente senza fascia tricolore e pronto a celebrare  il 96° anniversario di...qualcosa che non ha osato neppur pronunciare: il suo appello a difendere i confini con ogni mezzo ha riportato alla mente la triste immagine dei barconi d'immigrati africani sui cui la Lega Nord ritiene lecito premere il grilletto. 

3 commenti:

  1. Ma un sindaco senza fascia ha diritto di parlare?

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  2. Abbiamo assistito alla plastica dimostrazione del nuovo corso leghista.
    Consapevole che in un periodo attraversato da forti tensioni sociali dovute alla Crisi, sono le componenti più regressive e xenofobe ad ottenere affermazioni elettorali, la Lega Nord sta rilanciando campagne che tengono insieme il razzismo gretto e volgare con il modello di società propagandato con successo in Francia dal primo rabbioso Front National di Le Pen.
    Il mercato della paura paga e, relegato in secondo piano il tema dell'indipendenza del Nord, il cavallo di battaglia sul piano nazionale è diventato quello della "difesa dei confini" dall'invasione.
    Messaggio evocativo per catalizzare gli elettori orfani del berlusconismo e sfondare tra i ceti sociali impoveriti dalla Crisi.
    Non trascurando, soprattutto, di aggregare intorno a sé le forze peggiori dell'estremismo nero.
    E per un disegno così ambizioso, a Biassono si può pure sacrificare e strumentalizzare il ricordo di un valoroso soldato.
    Felice Meregalli

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