A differenza della giunta
leghista, i biassonesi sanno fare i conti molto bene. Le recenti scadenze del termine di pagamento della seconda rata
TARI (16 novembre) e l'approssimarsi di quelle relative ad IMU e TASI (16
dicembre) ci offrono l'occasione per rifare il punto sulla tassazione locale.
Tralasciando le entrate
extratributarie (refezione scolastica, trasporto alunni, fitti di terreni e
fabbricati, concessioni cimiteriali ed altro), e limitandoci agli ultimi anni,
rileviamo che le entrate tributarie (Ici, Imu, Tarsu, Tasi, Addizionale
comunale all'Irpef) hanno registrato, a Biassono, il seguente progressivo e
costante incremento:
anno 2011 5.443.006,02
anno 2012 5.858.273,66 (+ 415.267,64 = + 7,63%)
anno 2013 6.312.488,33 (+ 454.214,67 = + 7,75%)
Feroce, in particolare
l'escalation dell'addizionale comunale all'Irpef
anno 2011 662.000
anno 2012 950.000
anno 2013 1.590.000
Con un'Amministrazione Comunale
che mantiene l'aliquota massima dello 0,8 per cento e che si rimangia la scelta
delle aliquote differenziate per scaglioni di reddito, introdotte solo l'anno
precedente (2012).
"L'aumento rispetto alle
aliquote differenziate previste per l'anno 2012 è necessario al fine di
riportare in equilibrio il bilancio dell'Ente, ma soprattutto al fine di
rispettare gli obiettivi imposti dal Patto di Stabilità" (Relazione della
Giunta comunale al Bilancio di Previsione 2013. pag. 8).
Stessa iniqua decisione per quanto
riguarda la Tasi: aliquota unica del 2,5 per mille senza alcuna detrazione.
Conseguenza: le rendite catastali
fino a 600 euro hanno pagato di più ; oltre tale soglia si è risparmiato
rispetto alla vecchia Imu; e più la rendita era elevata, maggiore è stato il
risparmio.
Concludiamo con la tassa rifiuti:
anno 2011 937.457
anno 2012 1.207.800
anno 2013 1.238.195
anno 2014 1.216.645
(non c'è più
la maggiorazione dello 0,30/mq devoluta, per il 2013, allo
Stato)
Anche per il corrente anno sono
state confermate le quote di ripartizione tra utenze domestiche (73,04% per la
parte fissa della tariffa e 68,54% per quella variabile) ed utenze non
domestiche (rispettivamente 26,96% e 31,46%).
Considerato che, rispetto al 2013,
le Attività Artigianali hanno beneficiato di una riduzione del 3,87%; quelle
Industriali del 3,86%; gli Uffici e Studi del 3,82%, rimane da chiedersi quali
categorie merceologiche hanno dovuto farsi carico e compensare tale munificenza
della Giunta.
In generale, infine, preoccupa la
gestione dei residui attivi, che registrano incrementi esponenziali, che
costituiscono crediti di dubbia esigibilità e che hanno raggiunto la
ragguardevole cifra di euro 906.652,53.
Residui che ingessano i conti del
Comune e che costringono la Giunta a vincolare l'avanzo di Bilancio.
Più facile e più semplice spremere
i contribuenti biassonesi con continui inasprimenti fiscali.
Più facile e più semplice
dismettere il Patrimonio pubblico, acquisito con sacrificio e lungimiranza dai
precedenti amministratori.
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