I nodi sindacali del Comune di Biassono vengono al pettine. Già in passato, su questo blog, ci era capitato di evidenziare
e stigmatizzare il comportamento dell'Amministrazione nell'adozione di
provvedimenti unilaterali che andavano ad incidere direttamente sugli istituti
contrattuali, normativi ed economici, dei dipendenti comunali.
Come riferito, dopo aver esperito innumerevoli ed infruttuosi
tentativi di conciliazione anche presso la Prefettura di Monza, tutte le
organizzazioni sindacali del Pubblico Impiego avevano convenuto in giudizio il
Comune di Biassono per vederne dichiarata l'illegittimità del comportamento
antisindacale.
Più in particolare si contestava:
a) l'adozione di atti
unilaterali in ordine alla destinazione del salario accessorio ed
all'assegnazione di mansioni superiori;
b) la nomina di Capo Ufficio della
Polizia Locale;
c) l'illegittimo spostamento della bacheca sindacale.
Con provvedimento del 04.12.2015, il Giudice del Lavoro così
ha decretato: relativamente alla lamentata violazione da parte
dell'Amministrazione Comunale dell'obbligo di avviare la contrattazione
decentrata, il magistrato riconosce che “la circostanza che, in assenza di un
accordo sul rinnovo del contratto integrativo, dal 2011 ad oggi la gestione
degli incarichi di responsabilità, dei relativi indennizzi e dei compensi
incentivanti sia stata attuata dall'Amministrazione sulla base di proprie
determinazioni unilaterali costituisce sicuramente un'anomalia in quanto
l'intervento unilaterale dell'Amministrazione in materia rientrante nella
competenza della contrattazione collettiva decentrata può ritenersi fisiologico
solo se connotato da provvisorietà ossia per far fronte all'assenza temporanea
dell'accordo sindacale, mentre non può essere utilizzato quale ordinario
strumento di normazione”.
Cosa che invece la giunta Malegori ha fatto per tutta la
durata del suo secondo mandato!
Dall'assunto precedente, il giudice fa poi discendere che “il
comportamento tenuto dall'Amministrazione è sicuramente censurabile” là
dove, in luogo di fornire riscontro alla proposta approvata a maggioranza
dall'assemblea dei lavoratori.... “è rimasto silente e ha ritenuto agire
ancora una volta in via unilaterale, provvedendo alla nomina a Capo Ufficio
della Polizia Locale, senza fornire adeguato conto dei motivi d'urgenza di tale
nomina....”.
Di entrambe le suddette violazioni, comunque, il Comune di
Biassono non paga il fio.
Nell'un caso, in quanto la questione oggetto del contendere
esorbita dall'ambito di un procedimento circoscritto e limitato alla sola
verifica di comportamenti antisindacali.
Nell'altro, in quanto il provvedimento di nomina è stato, in
corso di giudizio, revocato con determinazione dello stesso Comandante della
Polizia Locale che l'aveva assunto (vds. nostro post del 24.11.2015).
Illegittimo, infine, anche lo spostamento della bacheca
sindacale dall'originario luogo di comune transito per tutto il personale
dipendente (atrio in prossimità della Sala Civica) ad una stanzetta adibita a
fotocopie posta esattamente di fronte all'ufficio del Segretario Generale, così
da consentire a quest'ultimo un non lecito controllo sulle affissioni.
In conclusione:
1) accertata l'antisindacabilità del
comportamento denunciato ed ordine al Comune di Biassono di collocare la
bacheca sindacale nell'originaria posizione o in altro luogo accessibile a
tutti i lavoratori;
2) rigetto del ricorso sulla nomina
del Capo Ufficio della Polizia Locale per il venir meno dell'attualità del
comportamento antisindacale (accertato però come tale);
3) rigetto, per incompetenza, sulla
reiterazione dei provvedimenti unilaterali (dichiarati, però, un'anomalia);
4) compensazione, per metà, delle
spese legali e condanna del Comune di Biassono a rifondere ai ricorrenti la
restante metà;
Un poco edificante esempio di come non si dovrebbero tenere,
pur nella distinzione dei ruoli, delle corrette relazioni sindacali.
Non il solo, purtroppo, stante l'ormai consolidata prassi dei
nostri amministratori di affidare la risoluzione di controversie, siano esse di
dipendenti, ex dipendenti o privati cittadini, a lunghi, estenuanti e,
soprattutto, costosi contenziosi legali.
Nei primi anni 90 la cosiddette prima repubblica cadeva sotto i colpi di un gruppo di giudici che aveva scoperchiato la pentola della mal-politica. Allora la Lega, forza nascente istintiva e popolare, pur senza tante proposte per un governo 'pulito e onesto', ma solo al grido di Roma ladrona, riuscì a farsi portavoce e governo di tanti scontenti, soprattutto di quelli che il mal governo lo pagano subito e quotidianamente sulla propria pelle. Quella Lega ci poteva stare, la Storia insegna che così van le cose.
RispondiEliminaOggi, dopo tanti anni, di questa Lega sempre velenosa e aggressiva ma sempre senza progetti, intollerante e xenofoba, sempre nemica degli 'ultimi' e amica degli 'amici', di questa Lega anch'essa andata a Roma e diventata ladrona come e più degli altri, se ne può fare a meno.
Anche da noi qui a Biassono di una Lega così ne possiamo fare a meno. E' una Lega molto, ma molto, caduta in basso, sempre forte coi deboli e debole coi forti (vedi vicenda Sias-autodromo, vedi Vicenda via Pessina, e chi più ne ha più ne metta...). Una Lega che decide di premiare solo i dipendenti comunali politicamente 'amici' e mettere persino una bacheca sindacale davanti l'ufficio di un funzionario solerte ('amico' pure lui), che potesse vedere e 'registrare' i frequentatori della bacheca (roba da ventennio mussoliniano). Direi che, per qualunque biassonese, onesto e vedente, l'idea di mandare a casa questo rimasuglio di Lega diventa proprio una bella idea, un'idea per la quale, da qualsiasi punto di vista e posizione politica, vale la pena spendersi da qui alle prossime amministrative. Mandiamola a casa questa Lega.
edl