Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

venerdì 29 gennaio 2016

FUMOGENI IN VIA PESSINA E DINTORNI

Misteri di via Pessina. Avessimo un Camilleri o un commissario Montalbano a Biassono, entrambi non ci penserebbero due volte a sviscerare una storia che ha tutta l’aria di un giallo mozzafiato. Da un anno a questa parte, l’intera fetta di territorio compresa fra la scuola materna “Clotilde Segramora” e le aree su cui si staglia lo scheletro abbandonato dell’ex fonderia di Biassono sono infatti al centro d’interventi amministrativi nebulosissimi (clicca qui per il caso di via Pessina, o qui per le aree di via Pessina). Prova evidente sono i contorsionismi legal-burocratici dietro cui si è trincerata la giunta leghista nel consiglio comunale di ieri sera. Se i lavori di ampliamento della via sono oggi in stallo, dal momento che pare sia impresa assai ardua individuare di chi sia la proprietà del muro di contenimento della via stessa, al contrario l’amministrazione comunale mostra di avere grande fretta sul secondo fronte aperto: liberarsi il prima possibile di circa 3mila metri quadrati recentemente acquisiti al demanio pubblico, per via delle mancate opere di sgombro di materiali industriali dell’azienda che operava proprio su quei terreni. 
   
Le interrogazioni di Lista per Biassono e PD (oibò, eppur si muove!), in merito alla discutibile procedura di alienare tali aree per trattativa privata anziché pubblica, hanno aperto giusto una breccia nel caso: saranno stati i microfoni della sala consigliare, ieri sera afflitti da attacchi di raucedine poi taumaturgicamente risolti dall’assessore ai Lavori pubblici Silvano Meregalli; saranno state le interruzioni della discussione dovute ai rabberci dei cavi, con tanto di personale a 4 zampe sotto i tavoli in cerca del circuito sabotatore; saranno state le rumorose lamentele del pubblico in sala, ma  sta di fatto che della dettagliatissima risposta del sindaco Piero Malegori non si è capita un’emerita mazza. O meglio, brandelli di dati, date, enumerazioni e riferimenti a leggi, con commi e sottocommi, sono sì giunti alle orecchie degli attoniti consiglieri, ma il timbro di voce monocorde e la favella iperaccelerata del primo cittadino hanno messo tutti alle corde: non a caso, gli interroganti si sono riservati di pronunciare l’ultima parola a riguardo, dopo che sarà stato loro consegnato l’intervento per iscritto.
 
Fortuna che tra i banchi della maggioranza sieda appunto l'assessore Silvano Meregalli, il quale, da sempre, si è auto insignito della missione di parlare a beneficio della proverbiale "sciura Maria" di Biassono.

Di conseguenza, con parole piane e intelligibili ci ha spiegato:

a) che se fosse dipeso da lui, le aree di cui trattasi non sarebbero mai e poi mai entrate nella disponibilità del patrimonio del Comune di Biassono;

b) che, a suo giudizio, trattasi di vera e propria "coercizione ai danni del cittadino", il quale, forse ed effettivamente, "non ha proprio rispettato la legge; ma chi la rispetta oggigiorno la legge?";  

c) che il valore commerciale delle aree in causa è, sempre a suo modo di vedere, pari a ZERO;

d) che valorizzarle per 30.000 euro rappresenta un autentico affare per il Comune;
e) che nessun operatore sarebbe stato interessato a partecipare a un'eventuale asta pubblica;

f) che, se si fosse andati alle buste, il rischio per il Comune avrebbe potuto essere quello di vedersi offrire "non più di 700 euro";

g) che la possibilità che il Comune di Biassono esca dal ricorso al TAR con sentenza sfavorevole e le ossa rotte, è più che verosimile;

h) che, quindi, risolvere il contenzioso in qualsiasi modo è interesse precipuo dell'Amministrazione.

Sappiamo che, quando l'assessore parte per la tangente, diviene inarrestabile e sovente, al di là delle intenzioni, rischia di commettere degli autentici autogol.
In attesa di approfondire e valutare le argomentazioni addotte dall'amministrazione leghista, ci permettiamo di questionare se quello ascoltato ieri sia lo stesso assessore Silvano Meregalli che, il 19.12.2013, deliberava in ordine alla necessità e urgenza che "l'Ente  si costituisca in giudizio avanti al TAR Lombardia, al fine di tutelare i propri interessi e le proprie ragioni, assunte dall'Amministrazione Comunale".

Perché le stesse perplessità e certezze non le ha esternate allora?

Era forse distratto? Stanco? Dormicchiava?

Perché, visto che la delibera è stata assunta con voto unanime, non ha convinto se stesso e i suoi colleghi di giunta a desistere dalla costituzione in giudizio?

Certo avrebbe potuto evitare ai cittadini biassonesi inutili spese legali per una vertenza, a suo giudizio, persa in partenza.


Oppure anche lui, conscio della discutibilissima procedura seguita, ha voluto a sua volta disseminare il terreno di cortine fumogene?

INTERROGAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE LISTA PER BIASSONO
INERENTE AREE DI VIA PESSINA

Considerato che, con Ordinanza n.80 del 18.09.2012 l'Amministrazione Comunale - "rilevando che le aree di via Pessina su cui insiste una costruzione a suo tempo adibita a fonderia, ora dismessa, venivano utilizzate per attività in contrasto con la disciplina urbanistica vigente" - ne inibiva l'uso a deposito e vagliatura di materiale inerte;

Considerato inoltre che, con Ordinanza n.86 del 11.10.2012 l'Amministrazione Comunale intimava a Proprietà ed Utilizzatore delle aree di provvedere, entro 60 giorni, al ripristino dello stato dei luoghi rimuovendo il materiale depositato;

Preso atto che, con Ordinanza n.108 del 30.11.2012 il termine veniva prorogato di altri 60 giorni, e cioè fino al 16.02.2013;

Preso ancora atto che, con Ordinanza n.20 del 10.04.2013 il termine per il ripristino dello stato dei luoghi veniva ulteriormente prorogato di altri 60 giorni;

Uno specifico sopralluogo accertava che l'ordine di ripristino non era stato ottemperato. L'Amministrazione Comunale, quindi, con Ordinanza n.76 del 13.09.2013 disponeva l'acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di Biassono e l'immissione in possesso da parte dello stesso delle aree in oggetto (mq. 2.700 + mq. 870);

Accertato che, con Deliberazione n.139 del 19.12.2013 la Giunta si costituiva in giudizio con proprio legale avanti al TAR per resistere al ricorso promosso dalla Società proprietaria delle aree tendente all'annullamento del provvedimento di acquisizione gratuita;

Verificato che, con Determinazione n.573 del 31.12.2015 l'Amministrazione Comunale ha deciso di procedere, mediante trattativa privata, all'alienazione delle aree di via Pessina. Sul presupposto, del tutto apodittico, che "uno o più esperimenti di alienazione mediante asta pubblica sarebbero certamente vanificati dalla natura interclusa ed improduttiva delle aree di cui trattasi".

Tutto ciò premesso,
Lista per Biassono chiede al Sindaco e alla Giunta

1) se le aree di cui trattasi si trovano ancora nello stato in cui versavano nel 2012 oppure se lo stato dei luoghi è stato, nel frattempo, ripristinato e bonificato;

2) e, in tale ultima eventualità, ad opera di quale soggetto ed a quali costi è avvenuta la bonifica?

3) quale l'esito del ricorso al TAR? E quali e quanti oneri legali ha sinora sopportato l'Amministrazione Comunale?

4) il prezzo assunto a base d'asta (30.000 euro) è stato determinato sulla scorta di una perizia di stima?

5) in caso affermativo, da chi è stata redatta tale perizia e perché il prezzo di vendita (euro 8,40 al mq.) è decisamente inferiore a quello commercialmente in uso?

6) codesta Amministrazione ritiene opportuno e legittimo alienare le aree in oggetto senza procedere ad asta pubblica?

7) appare serio e che senso ha parlare di aggiudicazione del prezzo a base d'asta pari ad euro 30.000 quando viene già preventivamente dichiarato che si tratterà con un unico soggetto?

Ai sensi dell'art. 31 c.2 del Regolamento del Consiglio Comunale, alla presente interrogazione si chiede risposta scritta.

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