Con l'avvio delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita dell'Imperatrice asburgica Maria Theresa, anche l'eredità monumentale di Biassono può inserirsi nei progetti di finanziamento europei e nazionali. Dal nuovo regolamento d'utilizzo delle sale pubbliche all'appartamento abbandonato in Villa Verri, tutte le opportunità da non sprecare.
Biassono e Vienna mai così vicine. In virtù dell’anniversario che festeggia i 300 anni dalla nascita dell’Imperatrice asburgica Maria Theresa, il 2017 potrebbe dischiudere notevoli opportunità per il rilancio di Villa Verri e del nostro Comune, il cui legame con la corte austriaca fu a dir poco privilegiato. Se ogni martedì mattina i biassonesi hanno modo d’intrattenersi al mercato civico, lo devono innanzitutto alla gentile concessione che la grande sovrana accordò al Conte Gabriele Verri, suo consigliere a Vienna e, forse, ben più che un amico personale. Pettegolezzi settecenteschi a parte, visto che Biassono fu fra i primissimi e pochi Comuni a godere di questo privilegio in Brianza, resta una preziosa testimonianza vergata nell’ufficio del Sindaco, ma soprattutto l’ampia eredità culturale e materiale rappresentata da Villa Verri, cuore della scena illuministica italiana di allora: già in passato Lista per Biassono aveva messo sul tavolo importanti progetti di valorizzazione dell’immobile, ma un primo semplice passo potrebbe essere compiuto proprio quest’anno.
Biassono e Vienna mai così vicine. In virtù dell’anniversario che festeggia i 300 anni dalla nascita dell’Imperatrice asburgica Maria Theresa, il 2017 potrebbe dischiudere notevoli opportunità per il rilancio di Villa Verri e del nostro Comune, il cui legame con la corte austriaca fu a dir poco privilegiato. Se ogni martedì mattina i biassonesi hanno modo d’intrattenersi al mercato civico, lo devono innanzitutto alla gentile concessione che la grande sovrana accordò al Conte Gabriele Verri, suo consigliere a Vienna e, forse, ben più che un amico personale. Pettegolezzi settecenteschi a parte, visto che Biassono fu fra i primissimi e pochi Comuni a godere di questo privilegio in Brianza, resta una preziosa testimonianza vergata nell’ufficio del Sindaco, ma soprattutto l’ampia eredità culturale e materiale rappresentata da Villa Verri, cuore della scena illuministica italiana di allora: già in passato Lista per Biassono aveva messo sul tavolo importanti progetti di valorizzazione dell’immobile, ma un primo semplice passo potrebbe essere compiuto proprio quest’anno.
UN NUOVO REGOLAMENTO
Con l’approvazione del nuovo regolamento d’utilizzo delle sale pubbliche di Villa Verri, in discussione nell’ultimo consiglio comunale e ora in via di perfezionamento, non solo il consigliere Alberto Caspani aveva avanzato proposte per lanciare “pacchetti di servizi” curati da professionisti, artisti e creativi del paese, in modo tale che i matrimoni o gli eventi aziendali celebrati in sede potessero giovarsi di un’offerta peculiare, ispirata alla storia settecentesca della Villa; oltre alla possibilità di generare attività lavorative utili per i concittadini e per le casse del Comune, l’attenzione era stata veicolata sul mancato utilizzo di un appartamento di 80 metri quadrati presenti all’ultimo piano di Villa Verri, ex sede del custode comunale oggi trasformatasi in un ben poco onorevole deposito. Lo spazio presenta indubbiamente punti critici, come il non funzionamento dell’impianto di riscaldamento e la limitata accessibilità, visto che nessun ascensore è in grado di spingersi sino al suo ingresso, costringendo a compiere gli ultimi passi su una stretta scala d’epoca. Qualsiasi tipo d’intervento strutturale, oltretutto, è soggetto all’approvazione della Soprintendenza ai Beni artistici e architettonici, trattandosi d’immobile storico. Problemi non trascurabili, ma non certo insormontabili, soprattutto qualora si guardi all’impiego virtuoso che Comuni vicini hanno saputo trovare per le proprie ville di delizia.
Con l’approvazione del nuovo regolamento d’utilizzo delle sale pubbliche di Villa Verri, in discussione nell’ultimo consiglio comunale e ora in via di perfezionamento, non solo il consigliere Alberto Caspani aveva avanzato proposte per lanciare “pacchetti di servizi” curati da professionisti, artisti e creativi del paese, in modo tale che i matrimoni o gli eventi aziendali celebrati in sede potessero giovarsi di un’offerta peculiare, ispirata alla storia settecentesca della Villa; oltre alla possibilità di generare attività lavorative utili per i concittadini e per le casse del Comune, l’attenzione era stata veicolata sul mancato utilizzo di un appartamento di 80 metri quadrati presenti all’ultimo piano di Villa Verri, ex sede del custode comunale oggi trasformatasi in un ben poco onorevole deposito. Lo spazio presenta indubbiamente punti critici, come il non funzionamento dell’impianto di riscaldamento e la limitata accessibilità, visto che nessun ascensore è in grado di spingersi sino al suo ingresso, costringendo a compiere gli ultimi passi su una stretta scala d’epoca. Qualsiasi tipo d’intervento strutturale, oltretutto, è soggetto all’approvazione della Soprintendenza ai Beni artistici e architettonici, trattandosi d’immobile storico. Problemi non trascurabili, ma non certo insormontabili, soprattutto qualora si guardi all’impiego virtuoso che Comuni vicini hanno saputo trovare per le proprie ville di delizia.
Se un
autentico recupero dell’edificio non può prescindere dalla necessità di
rilocare gli uffici comunali in una nuova sede, è pur vero che il suo impiego
può essere differenziato e permettere dunque una sperimentazione di servizi già
indicativi per il futuro. Lo scorso giugno, prendendo spunto da una delle
proposte lanciate da Lista per Biassono, l’Associazione culturale “GaetanoOsculati” aveva messo in scena una delle manifestazioni più spettacolari e di
successo mai organizzate in paese, grazie al lancio del primo Talent Garden
proprio in Villa Verri. Analogamente, facendo leva sull’eco internazionale dell’anniversario
di Maria Theresa, l’amministrazione comunale ha oggi l’occasione ideale per
elaborare o commissionare un progetto di riutilizzo parziale della Villa,
valorizzandone l’eredità illuministica ed asburgica (Villa Verri s’ispirò
direttamente al modello neoclassico della Villa Reale di Monza, voluta dall’Imperatrice
austriaca e realizzata in appena tre anni, a partire dal 1777. Nel 2017
ricorrono dunque anche i 240 anni dalla sua fondazione).
Incontro con gli eredi Verri per il 250° anniversario de "Il Caffé" |
Incontro con gli eredi Verri per il 250° anniversario de "Il Caffé" |
80 MQ DI IDEE
In particolare, i fondi necessari al recupero dell’appartamento da 80 metri quadri non prevedono investimenti ingenti e dilazionati su più anni, ma possono giovarsi di specifici programmi attivati sia a livello europeo (per il periodo 2014-2020, come l’Interreg) che nazionale o regionale (Por Fesr, per una disponibilità complessiva di 490,9 milioni di euro), oltre ad altre possibili partnership privato-pubbliche. Ampio lo spettro delle destinazioni: da uno spazio catering per matrimoni a un possibile set fotografico a tema, passando per la riproposizione di un “caffé illuminista” arredato in stile a un piccolo museo sul Settecento e i Verri, o addirittura a una dimora per soggiorni lusso. Senza trascurare il richiamo di possibili eventi a tema, come un Gran Ballo in costume, ma anche possibilità d’impiego più vicine al mondo aziendale e del mercato Mice (Meeting, incentive, convention and exhibition). Ma le idee possono essere molteplici e ogni biassonese è invitato a lanciare la propria proposta. E’ inammissibile che un Comune dalla storia tanto prestigiosa, e tuttora depositario di ampie testimonianze monumentali, continui a lasciare beni simili in uno stato di costante abbandono. Qualunque siano le scuse addotte, a Biassono non sono certo i fondi a mancare, bensì la volontà politica.
In particolare, i fondi necessari al recupero dell’appartamento da 80 metri quadri non prevedono investimenti ingenti e dilazionati su più anni, ma possono giovarsi di specifici programmi attivati sia a livello europeo (per il periodo 2014-2020, come l’Interreg) che nazionale o regionale (Por Fesr, per una disponibilità complessiva di 490,9 milioni di euro), oltre ad altre possibili partnership privato-pubbliche. Ampio lo spettro delle destinazioni: da uno spazio catering per matrimoni a un possibile set fotografico a tema, passando per la riproposizione di un “caffé illuminista” arredato in stile a un piccolo museo sul Settecento e i Verri, o addirittura a una dimora per soggiorni lusso. Senza trascurare il richiamo di possibili eventi a tema, come un Gran Ballo in costume, ma anche possibilità d’impiego più vicine al mondo aziendale e del mercato Mice (Meeting, incentive, convention and exhibition). Ma le idee possono essere molteplici e ogni biassonese è invitato a lanciare la propria proposta. E’ inammissibile che un Comune dalla storia tanto prestigiosa, e tuttora depositario di ampie testimonianze monumentali, continui a lasciare beni simili in uno stato di costante abbandono. Qualunque siano le scuse addotte, a Biassono non sono certo i fondi a mancare, bensì la volontà politica.
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