Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 18 aprile 2011

A BIASSONO DOPO “VIA A. PISACANE” ASPETTIAMO “VIA B. LEOPARDI”


Il brillante Oscar Wilde, in una bella commedia degli equivoci tradotta in italiano col titolo "L'importanza di chiamarsi Ernesto", ha dedicato una sua opera all'importanza del nome. Eh sì, perchè il nome è importante! Ma di ciò la toponomastica del nostro paese sembra infischiarsene. E certamente non conforta, e non può essere una scusa, il fatto che questo vero e proprio oltraggio al ricordo delle persone a cui viene intitolata una strada, sia commesso nell’indifferenza generale da molte amministrazioni. Il fatto, in sé e per sé, si fa rientrare nelle piccole imprecisioni e refusi delle quali si addossa sbrigativamente la colpa ad irresponsabili impiegati.
Ed infatti, molto spesso, capita di leggere imprecisioni, a mio giudizio gravi, nell’intestazione delle strade. Alzi la mano chi non si è mai imbattuto in un cartello che indica "Via B. da Urbino", "Via A. da Giussano" o, peggio ancora, anche a dispetto della sua enorme fama, in  "Via L. da Vinci".
In tutti questi casi il toponomasta attribuisce maggior valore al luogo, sia esso quello di nascita o che ha dato lustro al personaggio, che alla persona. E così vediamo, con tutto  il rispetto per queste località, che ad Urbino viene attribuita più importanza che a Bramante, a Giussano più che ad Alberto, ed alla bella cittadina di Vinci più lustro che all’immenso Leonardo al cui ricordo rimane una misera L.
Ma anche a Biassono, nel nostro piccolo, non ci facciamo mancare niente!
In una città dove certamente i simboli di una inconsistente identità culturale celtico-padana non mancano, alla cura con cui viene imposta una “Via Padania”, od altre simili amenità,  non corrisponde un’altrettanta cura nel non errare, almeno, nell’indicazione del nome della Persona a cui una strada è intitolata.
Il fatto, se ci pensiamo bene, non è poi così irrilevante da farci sorridere e dimenticarlo. Perché un conto è intestare le varie vie a persone illustri come Mazzini, Garibaldi, Matteotti, Moro o Pisacane. Tutt’altro è intestarle a sconosciuti quali F. Mazzini, M. Garibaldi, A. Matteotti e G. Moro o A. Pisacane.
Nel primo caso siamo di fronte ad un’intestazione incompleta ma corretta: il cognome basta ed avanza. Nel secondo, semplicemente, siamo nel grottesco: il nome puntato e sbagliato porta infatti a considerare che gli amministratori comunali siano tanto ignoranti da non sapere che Pisacane si chiamasse Carlo e non Antonio, Angelo, o Annalisa  che dir si voglia. E che se vuole darsi lustro ad un valoroso patriota basta rispettarlo ricordandone correttamente il suo nome. Così se vogliamo intestare una strada al poeta Leopardi, vi prego, ricordate che si chiamava Giacomo.
Michele Memola 

3 commenti:

  1. Se il nostro sindaco leghista avesse partecipato alle celebrazioni per l'Unità d'Italia, forse si sarebbe accorto subito dell'errore.

    Un patriota

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  2. Tanti AUGURI AL NOSTRO candidato socialista PAOLO TORNAGHI! PSI Arcore

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  3. Esiste anche Via Papa Giovanni XXIII°

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