Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 4 aprile 2011

GLI SPETTRI DELLA SASATEX

Biassono vista dall’alto non è uno spettacolo molto piacevole. Soprattutto se si punta lo sguardo verso il quartiere di S. Andrea, dove la voragine di 25mila metri quadrati lasciata aperta dall’abbattimento dell’ex industria tessile Sasatex evoca ancora sinistri spettri. Dati comunali alla mano, i lavori di smantellamento e riqualificazione del sito si sarebbero dovuti concludere almeno due anni fa, ma le fondamenta delle future sette palazzine residenziali sono state gettate solo da alcune settimane, mentre l’asilo nido comunale sarà forse pronto nei primi mesi del 2012. Un castello di 3.200 metri quadrati, con tanto di torri merlettate, dove troveranno posto 75 bimbi (60 neonati, 15 iscritti alla scuola materna). 

Gli aspetti più allarmanti restano tuttavia la presenza di notevoli quantitativi di amianto usurato sui tetti delle vicine abitazioni (solo in parte rimosso attraverso il rinnovamento di alcuni stabili e l’abbattimento dell’ex azienda tessile), così come le infiltrazioni di sostanze inquinanti nel terreno. La società Strago, incaricata della bonifica dei terreni, ha infatti rilevato sensibili tracce di idrocarburi, aromatici policiclici, alifatici cancerogeni e Pbc, a tal punto che le operazioni hanno finito per protrarsi ben oltre i limiti previsti, causando gravi disagi ai residenti locali e proiettando inaspettate ombre sul progetto.

Durante gli ultimi quattro anni,  quasi 500 persone hanno dovuto fare i conti con camion in transito dalla mattina alla sera, micidiali polveri nell’aria in grado di soffocare orti e sporcare ogni angolo di casa, senza contare i rumori assordanti lungo l’intero corso della giornata. Non da ultimo, la malagestione dell’intero progetto aveva spinto i cittadini ad una pesante denuncia sulla stampa locale, dopo aver visto snobbate dalla giunta leghista le proprie richieste di chiarimento: “assenti i parapetti di sicurezza – riportava il Giorno del 19 luglio 2010 - inesistenti gli irrigatori per contenere le polveri o le barriere per ammortizzare i rumori della frantumazione; sforato pesantemente il limite dei 120 giorni concesso per questo tipo di operazioni. Solo per fare qualche esempio. Al contrario, l’impianto mobile per la demolizione degli scarti industriali ha visto bene di capitalizzare l’occasione, raccogliendo in sede macerie provenienti dal resto della Brianza, per ritagliarsi poi un proficuo business”. Ambiguità di gestione che hanno costretto più volte ad un intervento sanzionatorio della polizia locale, dopo il riconoscimento di diverse anomalie nei lavori da parte dello stesso direttore tecnico del cantiere Dario Casiraghi.

La fretta con cui si sta cercando di porre rimedio alle pesanti mancanze dei mesi passati fa quasi perdere di vista i numerosi motivi di disagio che ancora gravano sul progetto ex Sasatex: l’area appare eccessivamente antropizzata, visto che le palazzine in costruzione non solo non rientrano in alcun progetto di edilizia convenzionata (120 alloggi a semplice prezzo di mercato), ma non prevedono neppure un'ampia barriera di verde per compensare l’eccessivo sfruttamento del terreno (per 1 milione 800mila euro spesi a favore dell’asilo nido comunale, il privato guadagnerà come minimo una cifra 7 volte superiore).

Dopo i piani edilizi in zona Misericordia, S. Maria delle Selve, dell’Olmo, oltre a quello sull’ex area Pressindustria (lungo la provinciale Monza-Carate), Biassono risulta in Brianza uno dei Comuni a più alta densità di popolazione nel rapporto fra disponibilità di verde e spazi abitativi. E ancora: la riqualificazione del quartiere è stata condotta senza tutelare in alcun modo la salute dei residenti locali, visto che la rimozione delle placche di amianto dell’ex azienda tessile (le cui polveri sono altamente cancerogene) è stata portata avanti senza rispettare le necessarie misure di sicurezza ed informazione, trascurando di agevolare l’adeguamento alle nuove normative fra le unità abitative non direttamente coinvolte nel progetto.



Solo qualche privato ha avuto l’ardire di trasformare il proprio tetto in una fonte d’accumulo d’energia rinnovabile, senza ottenere però alcun incentivo o supporto da parte amministrativa. Grave mancanza, che dovrebbe invece spingere ad una revisione del regolamento edilizio comunale, affinché Biassono abbia l’opportunità di adeguarsi ai nuovi standard di qualità della vita e tentare una via di ecosviluppo in linea col progetto internazionale “in transition 1.0”  (www.transitionculture.org).

Al contrario, l’ex area Sasatex – al pari dell’operazione congiunta Villa Monguzzi-Centro anziani S. Andrea-Ecomostro di S. Maria delle Selve - sembra l’ennesima riproposizione di un modello di “svendita” del territorio che, rifiutando di monetizzare la concessione degli standard edilizi, ricorre ad accordi “a costo zero” molto più remunerativi per l’ente privato che per l’interesse pubblico. Alla luce degli sviluppi urbanistici seguiti all’approvazione del progetto, sarebbe stato infatti opportuno ripensare la destinazione dell’intero blocco, studiando soluzioni meno impattanti. Biassono è davvero stanca di fare beneficienza a quanti hanno solo in mente di cementare ogni suo più piccolo lembo.

Alberto Caspani 

4 commenti:

  1. Sarebbe ora che la favoletta del " costo zero " ritrovasse il suo giusto significato, ovvero: " a costo zero per i cittadini ma ad alto profitto per i privati che speculano" che in sostanza vuol dire che la colletività ne fa le spese.
    Se c'è qualcuno che ci guadagna, qualcun'altro ci perde; tutti noi!
    Grazie all'amministrazione leghista,Biassono è diventata la terra promessa degli speculatori edili e non solo...quale sarà la prossima " vittima " leghista a costo zero?
    Tra pochi giorni lo sapremo, basterà leggere attentamente il programma della Lega Nord delle prossime elezioni amministrative, AUGURI.

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  2. Il prossimo scembio avverrà giusto nella piazza princiapale.
    L'oramai ex ristorante la Torre giace da 10 anni in uno stato di abbandandono, sul retro dell'edificio si posso notare costruzioni condonate dal comune in eternit.
    Ora è arrivato il cavaliere bianco, che ha acquistato il tutto a prezzi da asta fallimentare, e si appresta a fare una bella speculazione edilizia.
    La domanda nasce spontanea, come smaltiranno l'eternit?
    questa operazione è stata fatta con il silenzio colpevole dell'amministrazione comunale.

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  3. ....si stava meglio quando si stava peggio!
    La Sasatex dava lavoro a tanti cittadini di Biassono, fiore all'occhiello delle tessiture italiane, chiusa schiacciata dagli speculatori! Ecco come spingere l'economia lombarda nel baratro!
    ...Su quei 25 mila metri quadrati vorrei proprio sapere chi ci ha fatto i soldi, comprandoli a prezzi stracciatissimi; e vorrei sapere come sono stati smaltiti i rifiuti della stamperia, della tintoria, dell'ethernit e dei gasoli che venivano utilizzati per le lavorazioni.
    Sono stufo, voglio delle risposte.

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  4. p.s. UN BEL PARCO AL POSTO DELLA SASATEX!

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