Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 26 aprile 2011

MUOVERSI NELLA BIASSONO DEL FUTURO

  


Stazione di Kinosaki Onsen, Giappone,
Ciabatte a disposizione dei viaggiatori per andare a piedi alle terme
 
L’esperienza fallimentare nei mesi scorsi del collegamento curato da Brianza Trasporti tra il centro di Biassono e la stazione FS, con i pullman vuoti che attendevano nel nulla avventori che non sarebbero mai arrivati, non deve trarci in inganno: il futuro della mobilità verso le città ed anche nel nostro territorio comunale avrà sempre più bisogno di mezzi pubblici e sempre meno di auto private. Non solo mezzi ma una rete integrata di servizi e di possibilità che vanno dal muoversi di più a piedi quando si può, alla bicicletta, agli scooter silenziosi ed a basso consumo, ai bus e minibus, il tutto collegato con trasporti, su rotaia o su gomma, efficienti verso i luoghi di lavoro, studio e ricreazione quando ubicati sul territorio extracomunale. In Italia ed in Lombardia, come sempre, siamo piuttosto indietro. Mi viene in mente la sensazione che ho provato arrivando con un treno superveloce a Kanazawa, in Giappone, dove dalla avveniristica stazione si accedeva ad una vasta gamma di servizi di trasporto, percorsi pedonali, bici a noleggio; una volta in giro nella cittadina, si rimaneva colpiti dalla bellezza ed estensione delle zone ciclopedonali e da una quasi totale assenza: quella delle auto private. E’ noto anche come progressivamente in molte città d’Europa le auto sono sempre più un optional, come nelle cittadine olandesi, ma non solo, dove, nonostante un clima non propriamente mite, il 70% della popolazione si muove in bici. La questione, è chiaro, è anche culturale. Ma quando si viene a sapere che anche a Los Angeles da quest’anno tutti gli autobus saranno ecologici o a metano allora nulla è impossibile.
Kanazawa, Giappone - Stazione JR 
Cosa può fare per un Comune come Biassono per portarci un po’ più avanti verso la mobilità del futuro? Non tutto certo, soprattutto dati i ritardi e le mentalità vecchie che contraddistinguono i nostri enti regionali e statali, ma molto sì. A cominciare, appunto, dalla cultura, lavorando ad esempio con le scuole a far sì che i ragazzi e le loro famiglie si abituino ad andare a scuola consumando meno CO2, attuando un Progetto Piedibus o magari un Mobility Game. Supportando l’uso della bicicletta con il Bike sharing e  potenziando in modo generalizzato sul territorio comunale le piste ciclabili e la percorribilità pedonale in particolare dalle aree di nuovo insediamento. Facendo in modo, se possibile, che queste siano anche belle e sicure. E, come detto, non lasciandosi scoraggiare dalle difficoltà ma rilanciando: dal vecchio pullman borbottante alla stazione ad una piccola flottiglia, agile e dinamica, possibilmente elettrica, di minibus o taxi collettivi “a chiamata”, un “servizio di prossimità” in grado di collegare qualsiasi zona del paese con le aree di commercio e servizi, come, oltre alla stazione, il cimitero, il centro storico, il mercato, l’ospedale, San Giorgio e gli accessi ai Parchi, tra l’altro senza problemi di parcheggio. Un servizio come questo non può essere gestito in proprio dal Comune, che non può e non deve essere il factotum ma il facilitatore, il promotore di partnership con operatori qualificati che abbiano voglia di investire scommettendo sul futuro e non solo di spartirsi le poltrone e gli introiti a spese dei cittadini rivendendo a prezzi più alti servizi vecchi e spesso inefficienti. Certo per rendere efficaci questi servizi il Comune, soprattutto nella fase iniziale, dovrà fare la propria parte, incentivando l’uso dei nuovi mezzi da parte dei cittadini con convenzioni che prevedano fasce di esenzione (come una tessera verde di trasporto gratis per gli utenti oltre i 65 anni) o punti bonus CO2 per chi abbandona l’auto, per esempio, per andare alla stazione.
Il futuro ci aspetta. Ma non per molto. E se lo perdiamo ci costerà molto caro. Anche nel portafoglio. 
Cesare Rovelli 

1 commento:

  1. Ciao! E' una riflessione che mi trova molto d'accordo. Spesso infatti non ci si ferma a pensare un po' più in là della mattina in cui, per pigrizia, si scende in garage e si prende l'auto. Dieci minuti dopo siamo fermi in coda ad imprecare contro chi l'ha presa. Però concordo anche sul fatto che si tratti di un problema duplice: se ci fossero a disposizione dei mezzi come quelli qui descritti, anche la nostra mentalità e la nostra voglia di utilizzarli sarebbero proporzionalmente diverse. Va decisamente migliorato il servizio al cittadino. Cito ad esempio Fs e Ferrovie Nord, o Brianza Trasporti a dimostrazione di come pubblico e/o privato non facciano la differenza. Al continuo aumento del costo del biglietto non corrisponde in Italia un miglioramento né di qualità, né di quantità. Sembra una presa in giro. Non bisogna però pensare che il cittadino non abbia potere o non possa fare la differenza: sempre più spesso a livello locale e comunale c'è la possibilità di investire e di scegliere. E il cittadino è proprio chi può avere voce in capitolo. Può chiedere di vivere meglio, di spendere meno, di avere un paese più bello e con meno traffico per tutti. Se non lo fa è perché si sente impotente e schiacciato da altri che sembrano prendere le decisioni per lui, facendogli credere che non ci siano altre possibilità. E ognuno torna a prendere la macchina, pagata magari con le rate di un mutuo, con la benzina sempre più cara, e si mette in coda, da solo. Certo a qualcuno conviene che le cose rimangano così, a quei pochi che stanno spremendo un sistema alimentato da tutti i nostri portafogli. Un sistema che prima o poi collasserà, e lo hanno già cinicamente previsto.
    Eppure ila descrizione del Giappone che a noi sembra fantascienza non è affatto irraggiungibile. Basta partire da piccoli investimenti che possano portare beneficio ad ogni singolo cittadino. E sarebbe bello poter avere un servizio che funziona e per cui i nostri soldi siano spesi bene e con soddisfazione. In fondo basta poco per immaginare qualcosa di meglio. Grazie per il confronto e per la pazienza di chi è arrivato a leggere fino a qui. Ciao, R.

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