Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

martedì 29 novembre 2016

IL SONNO DELLA RAGIONE COLPISCE VILLA VERRI


A Biassono il sonno è davvero contagioso: oltre ad avere un numero significativo di beni pubblici dormienti, ora ci ritroviamo pure una giunta del tutto incapace di tenere gli occhi aperti. La letargia che si pensava vinta - o almeno così si era sperato - al termine delle ultime elezioni amministrative, ha avuto una violenta ricaduta proprio sabato scorso, durante l’ultimo consiglio comunale in Villa Verri. Non si spiega altrimenti l’intervento del consigliere “leghista-indipendente” (dalla Lega Nord o dall’Italia, mah!) Giordano Colombo, cui la giunta Casiraghi ha affidato l’ingrato compito di argomentare il diniego all’ultima mozione di Lista per Biassono: un progetto “a costo zero”, e di fatto già pronto sulla carta, volto a valorizzare i percorsi verdi e il vigneto comunale nell’area del Parco Valle Lambro, con significativi benefici anche per l’economia del nostro territorio. 

Le argomentazioni usate da Colombo sono suonate quanto mai avulse dalla realtà: “molti dei punti presenti in mozione sono già in fase di realizzazione da parte del Gruppo ricerche archeostoriche del Lambro; creare nuove infrastrutture in legno sul territorio significa solo dar corda ai teppisti (e via con un elenco dei peggiori casi d’inciviltà nelle maggiori cittadine italiane, salvo dimenticarsi proprio delle due realtà di maggior successo a noi più vicine, quali Lo Spirito del Bosco e il Sentiero delle Espressioni, ndr); manca una previsione degli introiti derivanti al Comune, al quale invece si accollano solo costi…”. 

In termini medici, si tratta di un palese caso di “coazione a ripetere”: che sieda sugli scranni dell’ormai scomparso schieramento dei Cristiani Democratici Liberali, o di quelli sempreverdi della Lega Nord, Colombo non riesce proprio a cambiare registro. Sorprendentemente, qualcuno aveva già pensato a quanto finito sui banchi di Villa Verri, qualcuno è al lavoro da molto più tempo, qualcuno è talmente volenteroso che - ahi noi - solo l’assenza di fondi impedisce di coronare i sogni accarezzati. Sempre un passo avanti: peccato che i progetti millantati, o realizzati, siano immancabilmente altra cosa da quanto Lista per Biassono sia solita chiedere di discutere. 

Al Comune di Biassono non sono stati chiesti soldi, né si è cercato di accollare eventuali costi di manutenzione delle opere connesse al progetto: semplicemente la mozione impegnava l’amministrazione ad agevolare i rapporti istituzionali col Parco Valle Lambro, svolgendo un ruolo di coordinamento degli attori ai quali sarebbe stata demandata la realizzazione del progetto. Punto. 

Ma Lega Nord o non ci sente, o non vede, o ha solo una dannata paura di avvallare proposte altrui che potrebbero portare (a suo avviso) pericolosi consensi. Non riesce proprio a uscire dalla torre di pregiudizi dentro cui è sepolta, valutando le cose per quello che sono: progetti utili alla comunità, al bene dei biassonesi e di chi frequenta il nostro territorio, indipendentemente da quale sia la bocca a pronunciarli. Basterebbe osservare quanto avviene nei rapporti fra minoranze e maggioranza nei Comuni vicini. Un altro mondo. 

Purtroppo la politica locale resta ferma al palo: la sete di primeggiare, di voler apparire migliori di quel che si è, di ricevere la massima visibilità - tanto da spingere persino il gruppo di minoranza Biassono Civica a far prolungare di quasi un’ora i regolari lavori del consiglio comunale (chiedendo risposte a interrogazioni che, eccezion fatta per il caso del cambio di viabilità in via Macallé, confondono la stigmatizzazione di una problematica sociale d’ampio respiro con la necessità d’informazioni di servizio) - vince ogni volta sul buon senso. 

Il tempo della buona fede sta ormai per scadere: nonostante le altisonanti dichiarazioni di voler imprimere una nuova svolta al Comune, lo spettacolo sotto gli occhi non fa che riconfermare i soliti, vecchi vizi della Lega Nord del passato. Metteremo mano allo Statuto comunale per democratizzare maggiormente la vita comunale! Bene, per ora si è visto solo l'istituzione di un ruolo di rappresentanza, quello di presidente del consiglio comunale, la cui urgenza riconosciuta consisteva nel saldare un accordo elettorale, mentre il  suo carattere “super partes” si è rivelato contraddittorio già nel momento in cui lo stesso presidente ha voluto indicare i membri della “propria” maggioranza in commissione elettorale. La trasparenza sugli atti amministrativi legati al bilancio, più volte reclamata da Lista per Biassono attraverso la messa a disposizione del Piano economico di gestione, appare sempre aleatoria, visto che “qualcosa non funziona nelle segnalazioni dell’Assessore al bilancio in segreteria, durante la preparazione dei documenti per le minoranze”. 

E mentre le casse del Comune lamentano ristrettezze (ma trovano sempre i fondi per estinguere anticipatamente parte dei mutui aperti), continuiamo a sedere su tesori non valorizzati e capaci di ridare linfa alle attività locali. L’elenco è lungo: i terreni agricoli strategici, la torre civica, Piazza Libertà (presso cui si sta costruendo un comitato operativo di zona), la stazione dei treni (dove si sta muovendo il gruppo Facebook “Station to Station - Biassono/Lesmo Parco”), l’appartamento abbandonato sopra Villa Verri (su cui è in corso un ulteriore progetto di LpB).…ma niente. 

Sfruttare le possibilità del modello economico della Transizione? Ohibò, cos’è mai? Risparmiare mediante l’applicazione della sharing economy? La scering che? Ricorrere agli strumenti della democrazia diretta per coinvolgere maggiormente la cittadinanza? Ma la democrazia non è solo una? Sembra propria di scorrere le vignette del Trota. Ma siamo a Biassono. In un Comune piccolo piccolo della Brianza dove la ragione nicchia e, anziché progettare il futuro, preferisce far la conta delle pozzanghere, degli escrementi sui marciapiedi o delle caldaie spente, per consegnarsi definitivamente alle braccia del Grande Sonno. 

4 commenti:

  1. A mio avviso voi avete spesso delle buone idee ma le esponete in maniera prolissa e, forse, troppo erudita. Piaccia o no viviamo nell'era di Twitter e credo che una maggiore asciuttezza di linguaggio vi aiuterebbe nel far comprendere le vostre buone ragioni ad un pubblico più ampio.
    Eviterei poi futili accenni polemici agli altri rappresentanti dell'opposizione; sono piccinerie da evitare perché così facendo (entrambi), contribuirete a perpetrare il governo da parte dei leghisti. Forse un giorno lo capirete ed unirete le forze.

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  2. adesso non dovremmo aumentare gli investimenti per eliminare i semafori, ma bensì dovremmo aumentarli vorticosamente per ristrutturare i manicomi per metterci dentro i pazzi come il Caspani e non lasciarli in giro.

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  3. Basta mandarli a lavorare 8 - 10 ore al giorno e vedi che la sera il sonno colpisce anche casa loro...pór bagai

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