Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

lunedì 14 novembre 2016

LASCIATE OGNI SPERANZA, OH VOI SCRUTATORI...

Albo degli scrutatori e commissione elettorale, oggi, sono in aperta contraddizione. E' questa la cruda constatazione cui giovedì scorso sono giunti Lista per Biassono e il suo rappresentante Alberto Caspani, eletto per la prima volta come unico membro di minoranza della commissione elettorale (anche in seguito all'abbandono del primo consiglio comunale della nuova amministrazione Casiraghi da parte di Biassono Civica). Ottenuta la possibilità di partecipare attivamente al procedimento di nomina dei prossimi scrutatori, in occasione del fatidico referendum costituzionale del 4 dicembre, Lista per Biassono ha comunque tentato di omogeneizzare le finalità dei due strumenti amministrativi, con l’intento di favorire la massima rotazione possibile dei ruoli designati. 

Il principio irrinunciabile, per garantire oggettività di scelta, consisterebbe nell’ottenere le designazioni attraverso il sorteggio dei nominativi: punto su cui da sempre LpB si batte, senza ottenere però ascolto. Le ragioni del diniego leghista affondano nel forte rallentamento dei lavori amministrativi, causato dalla frequente rinuncia al ruolo una volta designati, nonché dalla necessità di trovare sostituti in tempi sempre più a ridosso dell’eventuale tornata elettorale o referendaria. Effettivamente i dati raccolti nell’albo elettorale appaiono obsoleti, necessitando di una costante verifica del contesto sociale biassonese: dall'iscrizione di un volontario all’altra, studenti potrebbero essersi trasformati in lavoratori, o disoccupati in occupati, senza contare eventuali trasferimenti residenziali in sedi extracomunali. 

Preso atto di tale difficoltà (in realtà ovviabile attraverso aggiornamenti online, in tempo reale, da parte degli stessi iscritti all’albo), Lista per Biassono ha proposto un sistema misto (nomina/sorteggio) basato su criteri oggettivi. In particolare, provare a suddividere i lavori in due turni: il primo, come si è tentato di fare giovedì scorso, individuando inizialmente eventuali disoccupati cui offrire un’opportunità di remunerazione, in seconda battuta favorendo gli studenti (sia da un punto di vista del coinvolgimento nella macchina amministrativa, sia offrendo loro un supporto economico agli studi). In ultima istanza, rivolgendosi ai lavoratori attivi.

Se il gruppo dei disoccupati non risulta mai ampio, e dunque facilmente vagliabile in prima seduta, per quanto riguarda gli studenti i numeri appaiono decisamente maggiori. Per tale motivo, l’uso del sorteggio circoscritto ai loro nominativi permetterebbe di designarli come scrutatori senza far intervenire principi di scelta soggettivi; qualora poi si rivelassero non disponibili a verifica avviata, o già lavoratori, tornerebbe utile ricorrere alle ormai tradizionali liste stilate dai membri di commissione, al fine di sveltire il lavoro amministrativo. Ossia sondare personalmente la possibilità che i prescelti rispecchino i criteri di nomina condivisi: 1) sussistenza di disoccupazione; 2) condizione di studenti non lavoratori; 3) lavoratori dimostratisi attivi e partecipi verso la vita civica; 4) lavoratori con tempo libero a disposizione della comunità. 

Qui emerge però la contraddizione di cui si parlava in apertura: un albo degli scrutatori, in quanto aperto a tutti i cittadini, ha senso se, e solo se, la loro nomina avviene per sorteggio; in caso contrario, chiunque s’iscrivi pensando di godere di una possibilità “oggettiva” di essere scelto, dovrà sempre scontrarsi con una serie di criteri di selezione che rendono altamente probabile – per via dell’elevato numero di iscritti in rapporto ai posti disponibili - l’impossibilità di scelta (nella fattispecie, i lavoratori rispondenti al quarto livello di scelta). 

Sebbene i criteri condivisi possano apparire una garanzia d’oggettività, per i membri di commissione è di fatto impossibile verificare in tempi stretti tutti i nominativi in albo (posto non si voglia adottare un’archiviazione tecnologicamente più avanzata attraverso gli aggiornamenti online). Avendo a disposizione un tempo di scelta non proporzionale al numero degli iscritti, occorre infatti appellarsi a conoscenze orbitanti nelle proprie cerchie di contatti. Tradotto in parole più semplici: o i cittadini disposti a fare gli scrutatori prendono direttamente contatto con i membri di commissione, oppure possono solo sperare di essere sufficientemente conosciuti dagli stessi per entrare nel giro delle nomine.

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Tenuto conto che, seppur gratificante, il compenso per il servizio di scrutatore difficilmente incide sullo status del prescelto, avrebbe dunque senso tornare al puro sorteggio pubblico rispetto ai nominativi in albo. 

La prova dell’attuale “rinnovamento” degli scrutatori – al di là del contributo alla pluralità di LpB – sarà sotto gli occhi di tutti il prossimo 4 dicembre. Qualora anche si notassero volti nuovi, non saranno certo frutto del caso. Dall'altra, resta pur vero che se la minoranza rappresentata in commissione elettorale abdicasse a un suo contributo diretto, gli scrutatori eletti risulterebbero ancor meno plurali. 

Ai cittadini l’ultima parola: in caso di mancato ricorso al sorteggio universale nelle prossime sedute (altamente probabile, visto l’orientamento della Lega Nord), saggio sarebbe lavorare con tutta la società civile a un progetto quanto più ampio e condiviso possibile, in linea con i principi di una vera democrazia diretta. Sicuramente uno spunto da prendere in considerazione, qualora la Lega Nord tenga fede alle premesse fatte in apertura di nuovo mandato, allorché venne pubblicamente dichiarata la volontà di "rivedere lo statuto comunale e i suoi strumenti di partecipazione civica". Per il momento, il tutto si è concretizzato nell'introduzione della nuova figura di presidente del consiglio comunale, ricoperta da Mauro Rossi, risultato però nominato anche come membro di maggioranza in commissione elettorale. Una duplicità di ruolo forse non ideale per sostenere il carattere "super partes" del nuovo presidente.  

3 commenti:

  1. Ho capito il problema, ma l'articolo è un minestrone!

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  2. Ottima iniziativa, concordo con l'idea del sorteggio una volta garantiti i requisiti minimi. Anch'io suggerirei maggior asciuttezza di esposizione nonché un linguaggio più diretto per facilitare lettura e comprensione.

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