Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

domenica 22 maggio 2011

Un paese, tante voci ed una brezza di cambiamento - analisi del voto 2011 a Biassono

A prima vista, agli occhi di un cittadino che non ha seguito più di tanto le vicissitudini della politica biassonese negli ultimi tempi, le elezioni appena svolte non presentano particolari novità: ancora una volta la Lega Nord si è affermata nettamente tra gli elettori. Vero, il 52,6% è comunque un grosso risultato in termini di consenso e nessuna delle forze di opposizione supera il 20% dell’elettorato.
Ad una lettura più attenta però il panorama politico locale che esce dalle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011 appare molto più articolato e ricco di quello di un paese monoliticamente leghista:
1.     Un primo dato da considerare è l’astensionismo: anche a Biassono, anche nelle elezioni comunali, tradizionalmente più sentite e partecipate, la partecipazione si colloca, come nel 2006, intorno al 70%. Anzi, a fronte di un aumento del numero di iscritti alle liste di 244 elettori per un totale di 9419 aventi diritto i voti validi sono rimasti praticamente invariati (6510 contro 6496 nel 2006) il che vuol dire che più di 200 elettori si sono aggiunti in queste elezioni a coloro che, per varie ragioni, non possono o non vogliono andare alle urne.

2.     Un secondo dato da considerare è quello dei due più grandi partiti a livello nazionale: PDL e PD. I risultati del voto evidenziano che, nonostante i molti anni di governo a livello nazionale e regionale, il PDL a Biassono non ha radici solide, come peraltro in molti altri centri della zona, ed il 15,9% conseguito dall’alleanza locale PDL-UDC è sostenuto in buona misura dall’unica vera area di radicamento della lista, quella che fa capo a Comunione e Liberazione, come dimostrato dal notevole successo in termini di preferenze del candidato Mauro Rossi che ha conseguito ben 223 preferenze. Risulta invece nel nostro paese del profondo Nord più radicato il PD che, pur avendo deciso di presentarsi da solo a queste elezioni, consegue 1099 voti e il 16,9% riuscendo a sopravanzare le altre liste di opposizione. A livello di sezioni il PD incrementa i voti rispetto alle regionali 2010 (unico termine di paragone corretto) nelle sezioni 8 e 9 (Sant’Andrea e dintorni) mentre ne perde diversi a favore di Lista per Biassono nelle sezioni del centro storico e di San Giorgio. Il PDL-UDC, che globalmente perde un ulteriore 1,3% rispetto al 2006, subisce l’emorragia più significativa nella sezione 9 forse a causa anche di un voto di opinione generale decisamente negativo in questa tornata elettorale.




3.     La Lega evidentemente si è confermata su livelli molto più alti della sua base di consenso di carattere più politico (52,6% contro il 35% nelle elezioni regionali 2010) ma, per la prima volta a livello amministrativo negli ultimi 15 anni, perde voti. E non pochi: 551, -8,9% rispetto al 2006. Dall’analisi del voto nelle sezioni l’erosione di consensi della Lega appare particolarmente marcata nelle sezioni di insediamento più tradizionale biassonese: piuttosto eclatanti sono le perdite di consensi nella sez.1 (centro storico fino alla Brughiera) -111 voti (– 12,6% rispetto al 2006), sez.2 (centro storico verso via Verri) – 68 voti (-10,2%), sez.3 (zona via Alberto da Giussano) – 79 voti (-11%), sez.4 (zona Piazza Italia-via Mazzini) – 62 voti (-10,5%) e San Giorgio che riflette l’andamento delle zone più tradizionali di Biassono e, nel suo piccolo in termini di numero di voti (-29), è la sezione dove percentualmente la Lega perde di più: -12%. Si tratta di alcune delle sezioni storicamente più forti per la Lega. Viceversa l’erosione di voti è stata mitigata dalle sezioni dove la Lega di solito è più debole:  la sez.8 (Cesana e Villa e Sant’Andrea) dove perde 38 voti (-5,9%), la sez.9 (zona via Lombardia-Olmo-Misericordia inclusi i nuovi insediamenti di via Po) dove guadagna 1 voto in cifra assoluta (per effetto dell’aumento del 10% del numero di votanti) e perde “solo” il 5,4%. Sicuramente tutto questo ci dice che qualcosa si è incrinato nel rapporto tra la Lega ed i biassonesi e che, assieme alle molte che hanno confermato fiducia alla Lega, ci sono anche diverse voci che hanno espresso un desiderio di cambiamento. Un desiderio che ha origine anche su temi molto concreti: il nulla fatto dalla Lega in questi anni nel centro storico, le preoccupazioni per la Pedemontana, anche probabilmente alcuni interventi riusciti male o che hanno avuto un impatto negativo sulla vita dei residenti di alcune zone. Nello stesso tempo l’erosione è stata in qualche modo mitigata dalla crescita del voto di opinione per la Lega che si è verificato dal 2006 in poi. E’ possibile anche che la Lega abbia beneficiato di un certo silenzio delle opposizioni in questi anni (vedi sondaggio in merito su questo blog) e/o della difficoltà che c’è stata nell’ascoltare le tante voci di Biassono tendendo un po’ a chiudersi nel cerchio più o meno ristretto delle solite voci. Con una eccezione.



4.     L’eccezione è stata Lista per Biassono o meglio la campagna svolta dalla lista civica a partire da gennaio di quest’anno. Il voto di Lista per Biassono riflette specularmente il voto della Lega: conquista molti voti ed ha un buon successo dove la Lega perde di più, ha un buon risultato ma nulla di più nelle sezioni dove la Lega perde di meno. Il confronto con i dati delle comunali 2006, dopo il ritiro dell’appoggio del PD alla Lista intervenuto a fine 2010, non è immediato in quanto non è definito a livello quantitativo quale fosse il bacino elettorale da cui partiva Lista per Biassono: i 100 voti alla sinistra del PD? Zero? I 17 voti dei candidati più i 130 firmatari della lista? Difficile dirlo: probabilmente il dato più corretto è  quello di considerare i voti ottenuti da LPB nel 2006 e da questi togliere i voti ottenuti dal PD nel 2010. L’operazione è giustificata dal fatto che il numero di voti validi nelle due elezioni è stato pressoché analogo. In base a questo calcolo, che sicuramente sovrastima il bacino di partenza di LPB,  il dato di partenza della lista civica sarebbe stato di 381 voti pari al 5,9% dei voti del 2006. Al termine dello spoglio del 16 maggio 2011 Lista per Biassono ha ottenuto 952 voti pari al 14,6%. La differenza di voti quindi è stata almeno pari a + 571 voti cioè + 8,8%, qualcosa in più di quello che ha perso la Lega. Si è detto che l’andamento di voto delle sezioni segue con segno inverso quello della Lega, vediamo i dati, sez.1 e 2 del centro storico di Biassono: rispettivamente + 68 voti (+11%) e + 80 voti (+13,6%); sez.3 e 4: + 60 e 70 voti (+8,3%). LPB ottiene buoni risultati anche nelle zone decentrate ma tradizionali di Biassono delle Cascine +68 voti (+9%), dove trova il consenso di elettori del PDL e di San Giorgio, dove aumenta del 13%, a scapito in questo caso del PD. Minore incisività la lista civica ha avuto nelle sezioni 8 (+36 voti, +5,6%) e 9 (+52 voti, +6,7%) dove minore è stata l’erosione di voti della Lega e migliore è stata la crescita del PD (rispettivamente +3,4% e +4,8%).  Globalmente si può ragionevolmente sostenere che come minimo LPB ha ottenuto circa 400 voti (il 42% dei voti ottenuti) da elettori che precedentemente avevano votato Lega ed 80-100 voti da elettori che avevano votato PDL-UDC mentre è più difficile dire quali siano stati i flussi con il PD, probabilmente pochi in entrata, cosa che rispecchia anche una precisa scelta di campagna elettorale da parte della lista,  e l’astensionismo (forse una settantina gli elettori che hanno votato LPB e prima si erano astenuti).
Troppi numeri? Proviamo a dirlo in prosa: A Biassono, in forme diverse ed articolate c’è una certa voglia di cambiamento, forse anche di più di quanto dicano i risultati elettorali. Questa voglia di cambiamento fa fatica a manifestarsi ed ha bisogno di qualcuno che vada a scovarla ed a interpretarla. Lista per Biassono ha iniziato a farlo, in modo parziale certo, ma ha iniziato. A partire dall’ascolto di quelle che sono le esigenze dei cittadini. Anche proponendo loro delle proposte concrete ma allo stesso tempo ispirate da politiche non “vaghe” ma “forti”, come il consumo “zero” di territorio, la “rinascita” del centro storico ed i nuovi modelli di mobilità sostenibile e di servizi. Riuscendo ad ottenere un consenso, che certamente non deve essere considerato altro che un punto di partenza, veramente trasversale, al di là delle etichette che qualcuno ha cercato di affibbiare alla lista. Le tante voci di Biassono possono trasformare la brezza che si è sentita in queste elezioni in un forte e sereno vento di cambiamento. Ma per poterlo cogliere non si può stare con la barca ormeggiata in porto.  Bisogna uscire in acque aperte ed andarlo a cercare.
Cesare Rovelli

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