Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

venerdì 22 aprile 2016

16 IDEE PER ECO-RIPROGETTARE BIASSONO

Un territorio tutto da ripensare. Benché in questi anni si sia costruito tanto e consumato troppo, Biassono ha perso molte occasioni per fare reali passi avanti nello sviluppo di una comunità armonica, sostenibile e, soprattutto, integrata col proprio habitat naturale. 

Ogni giorno abbiamo sotto gli occhi i casi emblematici dei nuovi quartieri fantasma nell’area ovest del paese, del cosiddetto “Borgo della Seta”, delle case vuote di S. Giorgio o di un centro storico sempre più abbandonato a sé (e di cui abbiamo già stigmatizzato i forti limiti, così come le prospettive di sviluppo alternative, ma anche la necessità di alimentare nei cittadini stessi una nuova forma di sensibilità ed educazione rispetto alleproblematiche socio-economiche attuali).

Questi casi, alla luce del mortificante Piano Triennale delle Opere pubbliche 2016-2018 approvato dalla giunta nell’ultimo consiglio comunale, vanno però ricondotti a una moderna visione strategica d’insieme: senza buone idee, sarà infatti impossibile accedere ai tanti fondi oggi messi a disposizione sia in Italia che in Europa per finalità di rigenerazione territoriale. Un primo, significativo passo, dovrebbe allora consistere nell’adozione a livello comunale dei principi della “Guida pratica per la progettazione degli spazi pubblici tra mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici”, lanciata a Bologna il 18 aprile 2016 (e destinata ai professionisti delle amministrazioni comunali sensibili a uno sviluppo sostenibile del proprio territorio). 

La possibilità di avviare e proporre progetti di riqualificazione urbana partecipata dai nostri stessi concittadini, e pensati soprattutto per il recupero delle aree periferiche di Biassono, può oggi giovarsi dell’apposito fondo di 500 milioni di euro messo a disposizione dal governo per una lunga serie d’interventi: decoro urbano, rifunzionalizzazione delle aree pubbliche esistenti, sicurezza territoriale, realizzazione di nuovi modelli di welfare urbano, mobilità sostenibile, attività culturali ed educative. Parte di questi fondi (sino a 18 milioni di euro per progetto) potrebbero essere impiegati per avviare i primi interventi legati alla nostra revisione dell’attuale Piano di Governo del Territorio.

Delle molteplici indicazioni ivi presenti, e ben consapevoli delle ulteriori proposte integrabili a questo elenco, evidenziamo in particolare:

1)   La necessità improrogabile di un recupero bio-edilizio del plesso scolastico “Martin Luther King”, rimasto per l’ennesima volta escluso dal piano triennale delle opere pubbliche 2016-2018 dell’attuale giunta leghista e riguardo al quale Lista per Biassono ha già presentato pubblicamente un progetto di massima. Va inoltre valutato il recupero dell’antico sentiero di proprietà comunale rimasto chiuso fra la cinta del parco e le abitazioni di via Kennedy, come possibile via di fuga protetta per gli studenti, soprattutto alla luce dell’attivazione del progetto Pedibus per le scuole (già proposto come mozione da LpB). Analogo discorso riguarda gli altri plessi scolastici, di cui offriremo un'analisi dettagliata nei prossimi post;


2)    L’indispensabile tutela dell’ultima barriera verde di divisione del territorio comunale da Lissone, così da poter conservare e sviluppare l’intero tracciato in modo continuativo su tutta la superficie comunale. Grazie all’aggancio della barriera alle altre aree verdi oggi isolate, può essere infatti favorito un assetto urbanistico di Biassono come “città-giardino”, capace di creare un habitat naturale idoneo anche per l’insediamento delle specie floro-faunistiche in estinzione, nonché in grado di agevolare il rapporto di convivenza con i possessori di cani. A tal fine, ogni possibile nuovo intervento edilizio dovrà prevedere, in base a un nuovo e più rigido regolamento, la messa a disposizione di nuove piante proporzionale ai vantaggi derivanti dall'eventuale scomputo degli oneri di urbanizzazione, in modo tale da favorire una riforestazione del territorio, mettendo a sistema i tanti lotti “inerti” oggi presenti a Biassono (zona industriale, campo di via Locatelli, ex area benzinaio su via Cesana e Villa…);


3)    Puntare all’attivazione del progetto di mappatura del verde I-Tree, già sperimentato con successo in Italia e all’estero per individuare quale ricaduta ecologica garantiscono le piante del territorio. Un programma “partecipato” utile proprio per favorire opere di riforestazione e di miglioramento del microclima e dell’aria locale (grazie anche alla creazione di giardini/orti coltivabili sui tetti e sulle terrazze delle abitazioni). In un giorno di sole, giusto per fare un esempio, l’evapotraspirazione di un albero raffredda per una potenza di 20-30 kw. Un’area verde urbana di 1.500 mq raffredda in media 1,5° C (a mezzogiorno di 3° C) e diffonde i suoi effetti sino a 100 metri;

4)   Modernizzare l’attuale piattaforma ecologica, in modo che si possa iniziare a produrre energia dai rifiuti solidi urbani, biomasse, biogas, nonché da fonti eoliche e solari connesse, secondo i modelli dei nuovi “smart recycling center” (abbattimento di circa 100 kg di CO2 per abitante/anno);

5)    Monitorare la disponibilità sul mercato e l’eventuale impiego dei nuovi materiali ecologici quali gli asfalti fonoassorbenti e le barriere acustiche integrabili al paesaggio, onde mitigare l’inquinamento acustico di Biassono;

6)  Ripensare la funzione dell’attuale campo di via Locatelli, convertendolo in un parco artistico di meditazione e contemplazione, utile anche per l’ampliamento dell’offerta formativa della vicina scuola “Pietro Verri”;


7)   Favorire la creazione di un parcheggio sotterraneo nell’attuale area di Largo Pontida/Piazza Italia, cercando di liberare la superficie dalle auto e incentivando gli spostamenti a piedi verso il centro del paese;

8)    Bloccare ogni nuova costruzione sul territorio di S. Giorgio, puntando piuttosto a trasformarlo nel “salotto d’ingresso” al paese, con possibilità di usufruire di uno sportello comunale decentrato, un piccolo museo dedicato all’esploratore locale Gaetano Osculati (segnalandone anche la casa natia con un’apposita targa), ma anche di godere di agevolazioni per organizzare mercatini e laboratori in piazza, facilitandone il collegamento ciclo-pedonale continuo con la rete delle vie presenti sul territorio (e rivedendo gli sprechi energetici dei nuovi pali della luce lungo via Regina Margherita);

9)  Liberare gli spazi abbandonati di via S. Andrea dai resti fatiscenti di una precedente officina, permettendo la costruzione di un complesso d’ospitalità e formazione professionale ispirato alle antiche Case dei Pellegrini, recuperando in tal modo l’originaria destinazione del sito gestito dalla comunità delle Umiliate presenti in Cascina S. Andrea. Il progetto può infatti giovarsi della vicinanza al Parco come fattore di attrazione turistica, così come della Cisterna romana nei giardini della scuola “M. L. King” (da musealizzare), rilanciando attività agricole legate alla tradizione originaria di produzione della lana, grazie a un piccolo allevamento di pecore brianzole (utilizzabili, fra l’altro, per ilmantenimento del verde pubblico a terra, come già sperimentato in alcuni Comuni italiani e stranieri);


10) Ripensamento e rifuzionalizzazione di Piazza Libertà (oggi sono previsti a bilancio appena 20mila euro), rimasta nel tempo slegata dalla vita sociale del paese e le cui potenzialità aggregative sono fortemente penalizzate dall’assenza di una visione urbanistica di pregio. La piazza andrebbe attrezzata con impianti sportivi, giochi pensati per la produzione energetica passiva e il rilancio dei giochi di gruppo da strada (es. biciclette-dinamo, superfici in grado di produrre elettricità grazie al calpestio naturale, scacchiere, quadrati per il gioco della settimana…), e una struttura a gradoni che favorisca la sosta, così come l’organizzazione di spettacoli o concerti regolamentati dall’amministrazione comunale, migliorandone dunque l’impatto estetico e sociale, nonché l’interazione con le attività commerciali in loco;


11) Messa sotto vincolo del Viale dei Tigli lungo via Trento e Trieste (a bilancio sono previsti 250mila euro per il 2018), in quanto prospettiva di valore storico-paesaggistico legata al periodo dei Conti Verri (a rischio di taglio, stando alle attuali dichiarazione dell’assessore ai Lavori Pubblici), con riqualificazione e completamento della pista ciclo-pedonale sino a Lissone (prolungamenti da prevedere lungo tutte le vie d’uscita da Biassono, disegnando un percorso continuo in sicurezza su tutto il Comune che aiuti a limitare l’uso delle auto);

12) Favorire l’apertura di attività commerciali e ricreative nei tanti capannoni industriali vuoti nell’area industriale di Biassono (es. discoteche/discopub, centri di aggregazione giovanili, spazi espositivi anche di carattere archeo-industriale), evitando l’effetto periferia abbandonata e favorendo dunque un miglior presidio del territorio grazie alla presenza viva di frequentatori sia di giorno che nelle ore notturne;

13) Destinare la stazione ferroviaria a spazio Co-Hub autogestito, polo per la creatività giovanile dove siano facilitati incontri e confronti, laboratori, atelier artistici ed ecologici, in collegamento con i “club dell’innovazione/co-working” (laboratori d’incontro, progettazione e formazione per professionisti, associazioni, studenti e cittadini, nonché spazio di lavoro in comune) che ogni azienda biassonese potrà attivare al suo interno, sfruttando la possibilità di guadagnare tanti metri quadri di espansione dei propri immobili quanti saranno quelli messi a disposizione dei club;


14) Organizzazione di laboratori pratico-applicativi di formazione per comprendere e sviluppare il “paesaggio urbano di Biassono” con un approccio multidisciplinare (“imparare facendo”), attraverso incontri con studiosi e autori, al fine di metterne in luce gli effetti antropologici, psicologici, cognitivi, filosofici, storici, artistici, archeologici, architettonici e urbanistici. Modello di riferimento: “Paesaggio, lo sguardo dell’invisibile” (Regione Emilia Romagna);

15) Adesione alla rete dell’Orteria e della Transizione di Macherio e Sovico, per coordinare i piani di sviluppo di orti urbani, produzione a chilometro zero, cura del verde pubblico e di piantumazione di alberi da frutto, rilanciando sui terreni comunali le colture tradizionali di Biassono studiate dal Gral (secondo il nostro progetto di un Nuovo Parco Urbano già suggerito in fase di approvazione del Piano di Governo del Territorio), in modo da poter poi immettere i loro prodotti sul mercato sotto marchio comunale (riferimento: http://sovicointransizione.wordpress.com). A tal fine, Lista per Biassono aveva già presentato una mozione progettuale, naturalmente bocciata in modo pregiudiziale dalla Lega Nord;

16) Istituzione di un fondo di “Accensione civica”, destinato a finanziare i progetti collaborativi della cittadinanza per la cura dei beni pubblici, premiando le proposte meglio strutturate in termini di progettualità e sostenibilità degli interventi individuati con una base minima di 1.000 euro.

Avete altre idee? Venite a parlarne con noi durante i prossimi eventi in calendario a Biassono!



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